Riconoscendo la sovranità marocchina sul Sahara occidentale, in cambio della normalizzazione dei rapporti tra Marocco e Israele
Il 10 dicembre il presidente statunitense Donald Trump ha annunciato su Twitter la normalizzazione dei rapporti diplomatici tra Marocco e Israele, comunicando così che il Marocco sarebbe diventato il quarto paese arabo a riconoscere Israele dopo Emirati Arabi Uniti, Bahrein e Sudan. Per convincere il governo marocchino, Trump aveva dovuto fare una promessa importante: cioè riconoscere la sovranità del Marocco sul Sahara occidentale, la regione nel sud del paese che è in parte controllata dal Fronte Polisario, movimento nazionalista che da più di 40 anni chiede l’indipendenza dal governo centrale.
Secondo alcuni esperti, gli scontri tra soldati marocchini e Fronte Polisario, che erano già ricominciati lo scorso mese dopo la fine di un cessate il fuoco durato quasi trent’anni, potrebbero ora intensificarsi, e coinvolgere in vari modi anche i paesi vicini.
Lo scontro iniziò nel 1975, quando il Marocco annetté il Sahara occidentale dopo il ritiro della Spagna dalla regione. Il Fronte Polisario – che l’ONU riconosce come rappresentante legittimo del popolo sahrawi, cioè quello che vive in alcune parti del deserto del Sahara occidentale – cercò di resistere al potere marocchino, ma fu costretto a ritirarsi da molti territori: i soldati marocchini erano più numerosi, e meglio armati.
Nel 1991, quando il Marocco controllava due terzi del Sahara occidentale e il Fronte Polisario la restante parte, l’ONU favorì un cessate il fuoco che si basava sulla promessa che si sarebbe tenuto un referendum sull’indipendenza. Sono passati quasi trent’anni ma il referendum non c’è mai stato: a causa delle resistenze del Marocco.
Nel corso degli anni, il governo marocchino ha cercato di popolare la sua parte di Sahara occidentale (quella più a ovest, che si affaccia sull’oceano Atlantico), attraverso la concessione di sussidi e agevolazioni fiscali, anche con l’obiettivo di influenzare l’eventuale referendum: in diverse occasioni è stato accusato di reprimere i manifestanti e torturare gli attivisti sahrawi. La parte marocchina è la più ricca dell’intera regione, grazie alla presenza di fosfati nel sottosuolo e di grandi quantità di pesce nelle acque di fronte alle coste, e quella che ospita tutti i principali centri urbani.
Il Fronte Polisario controlla invece una striscia di territorio molto più inospitale, che non ha particolari risorse e che confina a est con la Mauritania e con l’Algeria. Nell’intero Sahara occidentale, che è grande all’incirca come il Regno Unito, vivono oggi circa 600mila persone … leggi tutto