Il Covid-19 rischia di danneggiare la qualità dei nostri processi democratici.
Anche quando le elezioni vengono organizzate, molti elettori potrebbero scegliere di non recarsi ai seggi per paura di essere contagiati. Servono misure adeguate.
Elezioni con la pandemia
Il Covid-19 mette a rischio molti aspetti della nostra vita: la salute, in primo luogo, e l’equilibrio del nostro sistema economico. Non ultima, anche la qualità della nostra democrazia. Organizzare elezioni in tempo di pandemia è infatti un’operazione tutt’altro che facile e priva di rischi. Lo abbiamo visto in Italia, con il rinvio forzato a settembre del referendum costituzionale, delle regionali e delle comunali che invece si sarebbero dovute tenere in primavera. Lo abbiamo visto in Francia, con le difficoltà e i disagi avuti durante le comunali di marzo.
E anche quando le elezioni vengono formalmente organizzate, è assai probabile che la paura di contagiarsi sia un forte deterrente che scoraggia gli elettori dal recarsi alle urne. Due ricerche scientifiche recentemente pubblicate hanno analizzato, per esempio, le elezioni regionali tenutesi in Spagna il 12 luglio. L’analisi mostra come la presenza di casi Covid-19 nelle settimane precedenti al voto abbia portato a una significativa riduzione dell’affluenza, dai 2 ai 5 punti percentuali.
Come sono andate le cose in Italia
Utilizzando i dati sul referendum costituzionale del 20 e 21 settembre possiamo provare a capire se in Italia la paura del contagio da Covid-19 abbia effettivamente scoraggiato gli elettori e diminuito l’affluenza. Per farlo, guardiamo al trend dell’affluenza nel corso delle ultime tre elezioni nazionali (le politiche del 2018, le europee del 2019 e il referendum del 2020).
Consideriamo come misura della paura di contagio da Covid-19 la percentuale di contagiati a livello provinciale sul totale della popolazione nel mese di settembre (fino al giorno 19 compreso) e, per semplificare la lettura, suddividiamo le province in quintili a seconda di tale percentuale … leggi tutto