di Antonio Scalari
Lo scorso 30 ottobre, durante un comizio elettorale in Michigan,
il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha sostenuto la falsa tesi che i medici gonfino il numero di morti di COVID-19 perché sarebbero pagati di più per ogni decesso attribuito al nuovo coronavirus. Il 2 novembre, in un altro comizio tenuto il giorno prima dell’election day, Trump lamentava che i media americani parlassero troppo della pandemia: «Guardate i notiziari, “Covid, covid, covid, covid”». Mentre pronunciava queste parole, la folla che lo ascoltava ha iniziato a urlare slogan:
«Licenzia Fauci! Licenzia Fauci!»
«Lasciatemi aspettare fino a un po’ dopo le elezioni», ha risposto Trump al pubblico che lo applaudiva. «Apprezzo il consiglio».
TRUMP: You turn on the news, ‘Covid, covid, covid, covid.’
CROWD: Fire Fauci! Fire Fauci!
TRUMP: Don’t tell anybody, but let me wait til a little bit after the election. pic.twitter.com/qOT0OZnJUE
— Dan Diamond (@ddiamond) November 2, 2020
Il Fauci di cui i sostenitori di Trump invocavano a gran voce il licenziamento è Anthony Fauci, immunologo, direttore del National Institute of Allergy and Infectious Diseases e membro della task force presidenziale sulla COVID-19. Dall’inizio della crisi sanitaria Fauci è stato uno degli esperti più in vista nel dibattito pubblico americano, distinguendosi per i sui interventi critici, per la sua posizione a favore dell’obbligo di indossare la mascherina, per i suoi inviti a non abbassare la guardia contro il virus in contrasto con le posizioni espresse da The Donald, che tendevano a mimimizzare la gravità della crisi sanitaria.
Lo scienziato è diventato perciò ben presto una vera e propria bestia nera per i fautori della linea di Trump sulla pandemia, tanto che lo slogan Fire Fauci! era risuonato già a luglio durante una protesta contro i lockdown in Texas … leggi tutto