Appello all’esecutivo. I finti sacrifici per le Feste e quelli (veri) in agguato
Paurosi per quanto sta avvenendo, smarriti da un dibattito ormai diventato cicaleccio e scettici sulla possibilità di essere guidati con mano ferma, gli italiani cercano la loro sicurezza affidandosi alla conservazione delle proprie abitudini e tradizioni.
Di qui un dibattito senza fine su come trascorrere le prossime feste e un’attenzione invece quasi distratta ai cambiamenti duraturi che dovremo affrontare in futuro.
Questo non significa sottovalutare l’importanza degli appuntamenti familiari che hanno accompagnato tutti i Natali della nostra vita o la continuazione degli incontri con gli amici in occasione dell’ultimo dell’anno. Tutti avvenimenti che ho sempre considerato importantissimi, ma che debbono essere messi in atto con la flessibilità necessaria per evitare l’arrivo della terza ondata di contagi, prima che il vaccino ci liberi dal virus.
Penso infatti che la sacralità del Natale la si possa incontrare anche andando alla Messa di Mezzanotte qualche ora prima, e penso che sarà ancora più bello rinviare il cenone di San Silvestro a quando potremo celebrare tutti insieme non solo la fine dell’anno, ma anche la fine della pestilenza.
Credo poi, senza temere di essere accusato di ottimismo, che quel giorno non sia così lontano. Non perché io sia esperto in medicina, in quanto la mia ignoranza in materia è totale, ma in conseguenza del fatto che le grandi case farmaceutiche stanno concludendo in modo positivo la fase finale della sperimentazione e che alcuni paesi, come la Gran Bretagna, hanno -anche se in modo un po’ affrettato- annunciato la data di inizio del processo di vaccinazione.
A questo si aggiunge che, quasi quotidianamente, riceviamo notizie sempre più credibili di paesi che hanno sottoscritto, o stanno sottoscrivendo, contratti per l’acquisto di vaccini non solo dalle grandi multinazionali occidentali, ma anche da Russia e Cina.
Qualcuno di questi processi può essere in ritardo e qualche prodotto può avere un’efficacia solo temporanea, ma ormai siamo davvero vicini al traguardo.
In una situazione di questo tipo, la ribellione di fronte a severe, ma temporanee misure di contenimento, appare del tutto incomprensibile. Come del tutto incomprensibile è leggere, in accurate analisi demoscopiche, che quasi un terzo degli italiani non vuole il vaccino obbligatorio, ma vuole ugualmente goderne gli effetti positivi. Eravamo tutti in favore del vaccino quando non c’era e oggi tanti lo rifiutano quando c’è pensando che tutti debbano vaccinarsi, escluso loro stessi … leggi tutto