«Luca Palamara è la “spia” del Fatto e dalla Verità» (ildubbio.news)

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Secondo Cantone, l’ex magistrato accusato di 
aver gestito le nomine avrebbe anche rivelato 
ai giornali notizie coperte da segreto 
istruttorio al Fatto di Travaglio e alla Verità

La Procura di Perugia ha notificato ieri pomeriggio all’ex presidente dell’Anm l’avviso di conclusione indagini, propedeutico al rinvio a giudizio, per il reato di rivelazione del segreto d’ufficio.

Secondo l’ufficio guidato da Raffaele Cantone, già numero uno dell’Anac, Palamara, in concorso con il collega pm Stefano Rocco Fava, «in data antecedente e prossima al 29 maggio 2019», avrebbe rivelato ai giornalisti del Fatto e della Verità alcune informazioni relative alle pendenze penali dell’avvocato Piero Amara, uno dei principali protagonisti del cd Sistema Siracusa, il sodalizio di magistrati e professionisti finalizzato a pilotare le sentenze al Consiglio di Stato e ad aggiustare i processi.

Amara, già avvocato dell’Eni, era stato indagato a Roma per bancarotta e frode fiscale. Fava, all’epoca in forza al dipartimento reati contro la Pa, coordinato dall’aggiunto Paolo Ielo, aveva chiesto per Amara la custodia cautelare in carcere ma il procuratore Giuseppe Pignatone non aveva voluto apporre il visto.Lo scopo dei due magistrati sarebbe stato, allora, quello di avviare una “campagna mediatica” contro Pignatone, che era da poco andato in pensione per raggiunti limiti di età, e contro Ielo.

Pignatone e Ielo sarebbero stati i “responsabili” dei guai giudiziari di Palamara, avendo trasmesso a Perugia, competente per i reati commessi dai magistrati della Capitale, il fascicolo sui rapporti avuti dall’ex capo dell’Anm con il faccendiere Fabrizio Centofanti … leggi tutto

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