Da anni la Francia persegue una politica di abbassamento dei contributi sociali versati dai datori di lavoro per i lavoratori a bassi salari, per compensare l’alto livello di salario minimo. Può essere d’esempio per le scelte del nostro nuovo governo.
Due temi comuni a M5s e Pd
Uno dei temi su cui i nuovi partner di governo troveranno più facilmente un’intesa è quello del salario minimo. Nei due rami del Parlamento sono in discussione proposte di legge di Movimento 5 stelle e Pd che, pur con alcune differenze, in larga parte si sovrappongono. I sindacati restano contrari a qualunque intervento che vada al di là dell’estensione dei contratti esistenti, ma hanno un dialogo aperto da tempo con il neo-ministro del Lavoro Nunzia Catalfo.
I datori di lavoro restano scettici, temendo un significativo aumento dei costi e chiedono di accompagnare l’introduzione di un minimo legale (o dell’estensione erga omnes) con una riduzione del cuneo fiscale (altro tema che, a parole, trova favorevoli tutti i partiti).
Per tagliare il cuneo, il problema principale resta quello di trovare i fondi. Una volta trovate le risorse, come si potrebbe procedere? Il caso francese di riduzione mirata dei contributi sociali a carico del datore di lavoro per lavoratori a bassi salari offre spunti di riflessione utili anche per il nostro paese … leggi tutto