È possibile nutrire la crescente popolazione terrestre, preservando i nostri ecosistemi e invertendo il cambiamento climatico?
L’acquacoltura è un’alternativa più sostenibile rispetto all’agricoltura? Dai molluschi biologici in Irlanda alle trote ecologiche in Ungheria, i produttori europei stanno facendo dell’acquacoltura senza inquinamento un business case di successo.
Siamo nella pittoresca Irlanda sud-occidentale, a Kenmare Bay, una zona unica, con vallate scolpite risalenti all’era glaciale. Ci sono acque molto profonde, protette dalle montagne, ideali per la coltura sospesa. Qui incontriamo John Harrington, amministratore delegato di Kush Seafarms, un’azienda a conduzione familiare che produce circa mille tonnellate di cozze di corda. E’ il principale produttore di molluschi biologici del Paese.
Tutto è iniziato come un passatempo all’inizio degli anni ’80, quando due insegnanti del posto, John Harrington e suo fratello, si lanciarono in un nuovo curioso progetto: la mitilicoltura. Nella mitilicoltura i molluschi crescono su corde in un’area naturale protetta, in acque cristalline e ricche di fitoplancton.
“Alcune persone hanno l’impressione che se si tratta di acquacoltura, allora non è naturale. E questo è assolutamente sbagliato, ci dice Harrington.
L’acquacoltura biologica non utilizza fertilizzanti o pesticidi per la coltivazione del prodotto. “Non si aggiunge nulla all’acqua, il fitoplancton è naturale”, prosegue l’imprenditore. “In sostanza, dato che abbiamo creato un habitat per le cozze, ora si nutrono di fitoplancton che altrimenti andrebbe perso e sarebbe inutile” … leggi tutto
Did you know that mussels have a tiny fingerprint? ✌️🦪 Europe's organic #aquaculture produces healthy proteins without the formidable environmental impact of industrialised meat. Biodegradable ropes, barrels' colour — John Harrington explained us @KushMussels' organic thinking pic.twitter.com/mwo83qSJfE
— Denis Loctier (@Loctier) December 20, 2020