Liberate subito Lyubov Sobol (articolo21.org)

di ROBERTO BERTONI

Ciò che sta accadendo in Russia, non certo da 
oggi, è davvero allarmante.
Il sostanziale sequestro di Lyubov Sobol, avvocatessa trentatreenne la cui unica colpa è di essere vicina al dissidente Aleksej Navalì’nyj, è uno scempio di fronte al quale non si può restare indifferenti. Come non si può restare indifferenti di fronte a ciò che sta accadendo nell’Egitto insanguinato di al-Sisi, nella Libia di al-Sarraj e Haftar e in molti altri paesi in cui non esiste più nemmeno una parvenza di democrazia e dove nemmeno le primavere arabe hanno portato i cambiamenti che pure, dieci anni fa, lasciavano presagire.
A Mosca e dintorni, tuttavia, tra oppositori scomparsi o morti in circostanze misteriose, siamo davvero oltre ogni limite. Dai tempi della Cecenia e del teatro Dubrovka, passando per i delitti eccellenti ai danni di Anna Politkovskaja e Aleksandr Litvinenko, sono trascorsi ormai quasi vent’anni: quattro lustri nei quali nulla è migliorato in Russia e, in nome di una realpolitik che non fa onore all’intero Occidente, si è taciuto e tollerato ciò che tollerabile non è.
Non è tollerabile continuare a intrattenere rapporti normali con un paese in cui non sono rispettati i più elementari diritti umani. Non è tollerabile far finta di niente e non concedere lo spazio necessario, su giornali e televisioni italiane, alle sacrosante richieste dell’opposizione a quella che ormai si delinea come una vera e propria dittatura. Non è tollerabile che l’Europa non abbia una voce unanime nei confronti di un regime, anzi di vari regimi, con i quali bisogna cominciare a mettere le cose in chiaro se si vuole avere ancora un ruolo sullo scacchiere globale.
Non è tollerabile che la tragedia di Lyubov Sobol, che speriamo venga restituita sana e salva all’affetto dei suoi cari, si perda nell’oblio senza che il ministro degli Esteri abbia qualcosa da dire. Non è tollerabile che si continui a ritenere un partner come gli altri uno stato in cui il dissenso è bandito e chiunque osi opporsi al potere rischia la vita e, in alcuni casi, la perde … leggi tutto

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