Intervista a Foad Aodi, medico e presidente dell’Associazione medici di origine straniera in Italia
“Faccio un appello al presidente Sergio Mattarella affinché in Italia non ci siano più medici di serie A e di serie B solo per una questione di cittadinanza”.
A rivolgersi al Capo dello Stato è Foad Aodi, medico e presidente dell’Amsi (Associazione medici di origine straniera in Italia) e dell’Umem (Unione medica euromediterranea), in un’intervista ad HuffPost Italia. Aodi, fisiatra di origine palestinese arrivato in Italia negli anni ’80, è stato tra i primi stranieri a essere eletto al Direttivo dell’Ordine dei Medici di Roma per tre mandati consecutivi (2003-2011).
Una delle principali battaglie dell’Amsi è proprio far sì che venga cambiata la norma per cui un operatore sanitario che non ha la cittadinanza italiana non può partecipare ai concorsi per lavorare nella sanità pubblica.
Dottor Aodi, quanti sono i medici di origine straniera in Italia?
Li abbiamo censiti da poco, nell’ultimo congresso dell’Amsi: i professionisti della sanità di origine straniera in Italia sono 77.500. Tra questi ci sono 22mila medici e 38mila infermieri. Poi 5mila farmacisti, 5mila fisioterapisti a cui si aggiungono podologi, psicologi e altri professionisti. Il 65% non ha la cittadinanza italiana e dunque non ha la possibilità di prendere parte ai concorsi pubblici.
Dalla Francia arriva la notizia che a circa 700 operatori sanitari in prima linea contro il Covid sarà riconosciuta la cittadinanza francese.
Ogni Stato ha una sua storia nei confronti dell’immigrazione. Parlando anche con alcuni colleghi e rappresentanti dell’Umem, credo che la decisione francese tenga insieme due aspetti: uno sanitario e uno politico. L’ultimo per via di alcune dichiarazione del presidente Emmanuel Macron che ha creato più di un attrito col mondo musulmano. Io spero prevalga l’aspetto sanitario e mi piacerebbe che l’Italia in questo senso prendesse esempio dalla Francia … leggi tutto