Aperto dal 1983, era un simbolo del mondo del cinema romano.
Ne abbiamo parlato con il fondatore: «Chiudo perché venga rispettata la memoria di questo luogo. La grande arte interessa a pochi»
Il 2020 sta per finire, ma purtroppo non sembrano concludersi le sue malefatte. L’ennesima notizia che non si vorrebbe mai ricevere riguarda stavolta la chiusura del cinema Azzurro Scipioni a Roma. Ben più di un semplice luogo di proiezione, quanto un vero e proprio museo. Tanto che è stato definito “un piccolo Louvre”. Ad annunciarlo il suo creatore Silvano Agosti, regista, sceneggiatore, montatore, filosofo, scrittore, poeta e saggista (autore di un cult, fra gli altri, come D’amore si vive), in sintesi uno dei grandi artisti italiani della nostra epoca.
Le due sale nel rione Prati nell’omonima via Scipioni, la Chaplin con 100 posti a sedere e la Lumière con 50, furono aperte nel 1983 da questo bresciano che scelse la Capitale come sua seconda casa «perché è la metropoli più piccola del mondo» e in quasi 40 anni hanno fatto crescere schiere di amanti del cinema e anche tantissimi futuri registi, attori o addetti al settore della cinematografia.
Agosti, sempre sorridente, dietro al bancone di legno ad accoglierli porgendogli una caramella prima che si spegnessero le luci e per chiarirgli subito dopo che lì non si guardano «dei film» ma «si vende arte». Un luogo magico, aperto due giorni a settimana «perché gli altri li uso per vivere», dove vengono proiettati solo capolavori. Per l’esattezza 360 pellicole della storia della cinematografia mondiale.
Le difficoltà non sono mai mancate, certo è che questa pandemia sembra aver dato una mazzata difficile da superare, nonostante il crowdfunding su Produzioni dal Basso lanciato a maggio. Lo abbiamo raggiunto telefonicamente, per farci spiegare qual è la situazione.
Silvano, hanno scritto sui social che sei costretto a chiudere l’attività, un fulmine a ciel sereno.
Mi vedo costretto affinché venga rispettata almeno la memoria di questo cinema. Per questo mi conviene chiuderlo in un momento in cui tutte le forze sono concentrate contro questo tipo di realtà.
I cinema chiusi sono una assurdità, soprattutto quelli così piccoli, perché sono sicuri, solo che la grande arte interessa a pochi nonostante sia l’unica che arricchisce l’animo umano … leggi tutto