Poi il 30 dicembre del 1980 l’area del Colosseo divenne isola pedonale, la prima d’Italia secondo l’ACI, ed è iniziata un’altra storia
Fino al 30 dicembre 1980 il Colosseo, probabilmente il più famoso monumento del mondo, era il centro di una gigantesca rotonda, con tanto di attraversamenti pedonali e strada ben asfaltata. Le auto potevano circolare e parcheggiare a pochissima distanza dalle arcate di travertino, mentre gli autobus trasportavano tranquillamente i turisti fino all’entrata, e sostavano emettendo gas di scarico che nel tempo avrebbero annerito buona parte della superficie del monumento, prima che venisse restaurato.
Poi la giunta di Roma guidata da Luigi Petroselli, del Partito Comunista, decise di chiudere il traffico intorno al Colosseo e smantellare la strada che divideva i Fori Imperiali dal Campidoglio, la vecchia via della Consolazione. Era il 1980 e l’anno dopo divenne pedonale anche piazza di Spagna.
A partire da quella decisione, di cui si parlò molto sui giornali romani, cominciarono a vedersi nuove isole pedonali anche in altre città italiane, dove le auto circolavano indisturbate quasi ovunque.
Nonostante si parli di quella del Colosseo come della prima isola pedonale d’Italia (l’ACI, Automobile Club d’Italia, la definiva così già nel 2010), in realtà alcune città italiane si erano mosse in quel senso già molti anni prima. Bologna, per esempio, aveva creato già un’area pedonale intorno a piazza Maggiore nel 1968, che da quel momento rimase chiusa al traffico.
Lo stesso aveva fatto Siena, chiudendo piazza del Campo già nel 1962 e poi allargando l’area interdetta al traffico nel 1965: la decisione causò proteste piuttosto animate in città, con i negozianti che chiusero le loro attività e gli autisti che suonarono i clacson per ore.
In altre città, invece, si cominciò a chiudere le zone centrali con un certo ritardo: piazza del Plebiscito a Napoli rimase un enorme parcheggio fino al 1993. Ancora nei primi anni Ottanta il centro di Milano era sostanzialmente privo di una vera isola pedonale, mentre a Torino le piazze San Carlo e Castello erano sostanzialmente grossi parcheggi e aree di transito per automobili: un progetto del Politecnico di Torino mostra come è cambiata la città confrontando le foto degli anni Sessanta e Settanta con quelle di oggi … leggi tutto