Personalizza le preferenze di consenso

Utilizziamo i cookie per aiutarti a navigare in maniera efficiente e a svolgere determinate funzioni. Troverai informazioni dettagliate su tutti i cookie sotto ogni categoria di consensi sottostanti. I cookie categorizzatati come “Necessari” vengono memorizzati sul tuo browser in quanto essenziali per consentire le funzionalità di base del sito.... 

Sempre attivi

I cookie necessari sono fondamentali per le funzioni di base del sito Web e il sito Web non funzionerà nel modo previsto senza di essi. Questi cookie non memorizzano dati identificativi personali.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie funzionali aiutano a svolgere determinate funzionalità come la condivisione del contenuto del sito Web su piattaforme di social media, la raccolta di feedback e altre funzionalità di terze parti.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie analitici vengono utilizzati per comprendere come i visitatori interagiscono con il sito Web. Questi cookie aiutano a fornire informazioni sulle metriche di numero di visitatori, frequenza di rimbalzo, fonte di traffico, ecc.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie per le prestazioni vengono utilizzati per comprendere e analizzare gli indici di prestazione chiave del sito Web che aiutano a fornire ai visitatori un'esperienza utente migliore.

Nessun cookie da visualizzare.

I cookie pubblicitari vengono utilizzati per fornire ai visitatori annunci pubblicitari personalizzati in base alle pagine visitate in precedenza e per analizzare l'efficacia della campagna pubblicitaria.

Nessun cookie da visualizzare.

L’immortale Bartfuss (doppiozero.com)

di Daniela Gross

“Bartfuss è immortale. Durante la Seconda guerra 
mondiale fu in uno di quei piccoli campi della 
morte, noti per la loro ferocia. 

Adesso a cinquantasette anni, è sposato con una donna che una volta chiamava Rosa, ha due figlie, una maritata”. L’enigma di uno dei personaggi più intensi creati dal grande scrittore israeliano Aharon Appelfeld, scomparso tre anni fa, è tutto qui – nella stringata cronistoria che apre L’immortale Bartfuss (Guanda, 113 pp.) per la prima volta tradotto in italiano da Elena Loewenthal.

Perché Bartfuss è immortale? In quale campo è stato? Come ha fatto a sopravvivere? Perché ha smesso di chiamare sua moglie per nome? Pagina dopo pagina, incalzati dalle domande, lo seguiamo lungo le vie di Tel Aviv spazzate dal vento e dalla pioggia, dentro i caffè dove incontra altri sopravvissuti, nel minuscolo appartamento che condivide con la moglie e le figlie.

Mentre il racconto procede, le domande si moltiplicano e le risposte arrivano a frammenti, oblique, rapsodiche. E alla fine poco contano perché il miracolo di questo libro è nel silenzio che lo pervade – nella capacità di Appelfeld di dare vita per sottrazione a un personaggio che resiste a ogni tentativo di afferrarlo ma si stampa nella memoria come certe immagini fuori fuoco che pure risultano precisissime.

Di Bartfuss si sa che è arrivato in Israele in circostanze avventurose, dopo un periodo trascorso in un campo profughi in Italia. Un tempo che spesso gli torna alla mente come una mitica età dell’oro – “l’incantevole Italia prima di Rosa, prima delle figlie”. Se non fosse per la moglie, per “quell’errore madornale, adesso sarebbe alle isole di San Giorgio, in quelle isole meravigliose, disabitate e infuse giorno e notte di silenzio e di acqua”. Per il resto, la sua storia sfuma nel mito.

Non gli si conoscono genitori o amici. Nessuno sa sa come si sia salvato dal campo della morte. Si dice che sia immortale. (“Ha cinquanta pallottole nel corpo. Come fa uno a vivere con cinquanta pallottole nel corpo?”. “Fatto sta che è vivo”. “Allora è immortale”). La sua abilità negli affari è leggendaria. Vive poveramente ma è ricchissimo, si dice … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *