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Attraverso gli accordi di respingimento bilaterali tra l’Italia e i paesi dell’est Europa si sta facendo passare l’idea che nei Balcani le frontiere (anche interne all’UE) esistano ancora, almeno per una parte della popolazione del mondo, almeno per chi non viene considerato, a priori, degno di costruirsi una vita in Europa.
La fine dell’estate porta venti di cambiamento. Per tutti, governanti e governati, ma non per chi è intrappolato in un gioco in cui o si vince o si perde tutto, nel tentativo di arrivare all’Europa attraverso la via di accesso balcanica.
A fine agosto l’associazione non governativa Border Violence Monitoring ha pubblicato un report, raccolto all’inizio del mese, in cui veniva descritta una pratica di respingimento operata da agenti italiani nei confronti di un gruppo di nove migranti alla frontiera italo-slovena vicino a Trieste, in località Fernetti. Quello che colpisce nell’operazione non è la sua violenza, anzi, l’esatto opposto … leggi tutto