Globalist ha raccontato con articoli, reportage e interviste, cosa sia il regime di apartheid nei Territori.
Ora ci torniamo attraverso l’editoriale di Haaretz
Una morsa asfissiante: l’esercito da un lato, i coloni in armi dall’altra. In mezzo, i palestinesi della Cisgiordania.
Globalist ha raccontato con articoli, reportage e interviste, cosa sia il regime di apartheid nei Territori. Ma l’editoriale di Haaretz, con l’autorevolezza di essere espressione del giornale e non di una delle sue firme, rafforza e drammatizza una lettura che fonda le sue basi nella realtà e non in una narrazione di parte.
La denuncia di Haaretz
“Il Consiglio regionale del Monte Hebron ha accolto con favore l’esercitazione tenuta questa settimana dalle Forze di difesa israeliane nei villaggi palestinesi nel sud della Cisgiordania e nei dintorni. In una dichiarazione il consiglio, che governa gli insediamenti ebraici della zona, ha detto che l’esercitazione era ‘uno dei modi per aumentare la governance, tenere lo spazio aperto e imporre la legge e l’ordine’.
Il consiglio ha rivelato un segreto aperto: le zone di tiro della Cisgiordania hanno lo scopo di bloccare l’accesso dei palestinesi alle loro terre e di ostacolare lo sviluppo naturale e la crescita di città, villaggi e comunità di pastori. Questo è ‘tenere lo spazio aperto’ che in pratica è la presa di controllo da parte degli ebrei.
L’esercitazione militare – che includeva il tiro dell’artiglieria a circa un chilometro dalle case della gente e, contrariamente all’esplicita promessa dell’esercito, il movimento di carri armati e artiglieria mobile nel villaggio di Jinba e ha danneggiato campi e distrutto strade. Questo è ciò che si intende per ‘imporre la legge e l’ordine’: ricordare ai palestinesi che le loro vite sono subordinate alle esigenze dell’esercito e all’espansione degli insediamenti. Nello stesso spirito, la mancanza di ‘governance’ si riferisce al fatto che le autorità israeliane non sono riuscite ad eliminare i villaggi di Masafer Yatta (Military Firing Zone 918), i cui residenti non sono stati ‘volontariamente’ sfollati e reinsediati a Yatta, nonostante i divieti draconiani di costruzione che sono stati loro imposti … leggi tutto