di Francesco Campo, Sara Giunti e Mariapia Mendola
La crisi dei rifugiati ha dato forza ai partiti populisti in Italia?
Uno studio mostra che comuni grandi e piccoli reagiscono in modo diverso alla costruzione di centri di accoglienza. Gli effetti economici concreti sono scarsi, mentre conta la propaganda.
La crisi dei rifugiati e la forza dei partiti populisti
È opinione diffusa che la crisi dei rifugiati iniziata attorno al 2014 abbia contribuito all’ondata populista in Europa e al successo elettorale di partiti nazionalisti e xenofobi, fino a pochi anni prima ai margini dalla scena politica. Ma in che misura sia davvero così – e quali siano i meccanismi che stanno alla base delle reazioni sociali e politiche al fenomeno migratorio e all’accoglienza – è ancora oggetto di dibattito.
L’Italia è stata tra i paesi più interessati dalla crisi, a causa di una posizione geografica che la rende tra i principali punti di accesso al continente europeo. Tra il 2014 e il 2017 circa 150 mila richiedenti asilo sono arrivati in Italia ogni anno, principalmente via mare. La crisi dei rifugiati raggiunge il suo apice nel 2017, subito prima le elezioni politiche del 2018, dalle quali emerge la coalizione di governo M5s-Lega.
In quale misura l’arrivo di richiedenti asilo può aver contribuito all’aumento dei consensi per la destra populista in Italia? Le reazioni politiche dipendono da effetti concreti di natura economica, da come è stata gestita l’accoglienza o dal contesto locale? Per rispondere a queste domanda è necessario analizzare i fatti e avere accesso ai dati dettagliati sul sistema di accoglienza in Italia.
All’inizio della crisi, i richiedenti asilo in Italia erano accolti nel sistema per la protezione dei richiedenti asilo e rifugiati (Sprar), disegnato sulla base dell’esperienza di accoglienza decentrata e in rete, finanziato centralmente dal ministero dell’Interno e gestito in maniera integrata dalle amministrazioni pubbliche comunali. Tutti i comuni erano stati invitati e incentivati ad aprirne uno, ma tra il 2014 e il 2017 pochissimi l’hanno fatto: gli Sprar erano circa 430 nel 2014 e 700 nel 2017. La stragrande maggioranza dei territori ha risposto avanzando problematiche e difficoltà nell’accogliere i richiedenti asilo … leggi tutto