di Renaud Maes (Eurozine – Vienna Traduzione di Luca Pauti)
Due grandi tendenze dominano il panorama politico belga dopo le elezioni europee: una moderata onda rosso-verde tra la popolazione francofona e di un’ondata di nazionalismo e xenofobia piuttosto preoccupante nelle Fiandre.
L’onda rosso-verde ha spinto i Verdi francofoni (Ecolo) a ottenere il 7,8 per cento dei voti (+2,9% rispetto alle europee del 2014) e due seggi nel parlamento europeo. Allo stesso tempo il Partito dei lavoratori francofoni (Ptb) ha ottenuto il 5,57% e il suo primo seggio.
Naturalmente, a livello globale, i tre partiti tradizionali sono ampiamente percepiti come incapaci di affrontare le sfide ecologiche. I partiti liberale e socialista francofoni hanno perso entrambi sostegno, una tendenza che si applica in qualche misura anche ai democristiani francofoni.
Nel caso dei liberali, il fenomeno può essere spiegato dalla loro partecipazione al precedente parlamento federale, che ha fatto riforme e ha utilizzato discorsi percepiti da molti elettori francofoni come troppo vicini per opportunismo all’agenda nazionalista fiamminga. L’uso aggressivo da parte del partito di video su YouTube rivolti ai verdi francofoni ma basati su notizie false potrebbe aver inavvertitamente conferito al dibattito ecologico un significato ancora più centrale … leggi tutto