Brexit, la patente britannica non vale più in Europa: nuovi esami obbligatori (ilsole24ore.com)

di Maurizio Caprino

Stop alla conversione «automatica» delle 
patenti britanniche: dal 1° gennaio non sono 
più considerate licenze di guida comunitarie. 

Fino a nuovi accordi

La Brexit pesa anche sulle patenti. Se n’è accorto chi ha una licenza di guida britannica ed, essendosi trasferito in Italia, deve convertirla in italiana: d’ora in poi verrà trattato come un qualsiasi cittadino extracomunitario e quindi dovrà rifare gli esami. Ma può salvarsi se aveva ottenuto l’abilitazione nel Regno Unito per conversione di una precedente patente italiana. Per il resto, bisognerà attendere gli sviluppi delle trattative diplomatiche e tecniche fra la Ue e la Gran Bretagna.

Il principio generale e le eccezioni

Normalmente, chiunque si stabilisca in uno Stato per oltre un anno deve prendere una patente di quello Stato: la circolazione “turistica” in un Paese diverso da quello di residenza è consentita al massimo per un anno consecutivo. E la regola generale è che per prendere una licenza di guida bisogna sottoporsi agli esami, come neopatentati qualsiasi. Ma ci sono eccezioni:

– in ambito Ue, dal 2014 si può mantenere la propria patente e comunque, per prendere la patente del nuovo Stato (cosa che rende più facile il rinnovo alla scadenza ed è obbligatoria entro due anni se la scadenza estera è superiore al massimo italiano o addirittura non esiste) non occorre rifare gli esami, ma basta chiedere la conversione, che non è altro che una pratica amministrativa di sostituzione del documento;

– in ambito extra-Ue, ci sono accordi bilaterali di reciprocità, con cui di volta in volta due Stati stabiliscono che le patenti dell’uno sono convertibili in licenze dell’altro e viceversa.

In passato (prima del 2013), anche in ambito Ue era necessario cambiare la patente in caso di trasferimento definitivo, per cui la conversione era obbligatoria. Poteva essere sostituita dal semplice riconoscimento della patente estera, i cui estremi venivano così annotati negli archivi del Paese di nuova residenza, cosa che facilitava il rinnovo alla scadenza e l’applicazione delle sanzioni accessorie sulla patente in caso di infrazione stradale … leggi tutto

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