di Riccardo Congiu
La crisi del settore li ha colpiti spesso più duramente di quelli nazionali, ma diversi esperimenti in giro per l'Italia suggeriscono vie d'uscita
Nelle molte discussioni degli ultimi anni sul futuro dei giornali si è sentita più volte la tesi secondo cui l’informazione locale avrebbe salvato il giornalismo dalla crisi in corso, e altrettante volte si è sentita quella opposta, secondo la quale i giornali locali sarebbero stati i primi a scomparire.
La prima argomentazione sosteneva che, soprattutto con l’arrivo di internet, l’informazione a cui avremmo potuto avere accesso in futuro sarebbe stata sempre più globale, lasciando scoperte le notizie più vicine, quello che succede nella nostra città e nei quartieri, e rendendo quindi necessaria una buona e completa cronaca locale.
La seconda sosteneva che con il crollo dei ricavi pubblicitari, dovuti sia a una generale perdita di copie, sia allo spostamento dell’informazione online, i numeri dei piccoli quotidiani locali su internet non avrebbero permesso di colmare le perdite nei bilanci. Come spesso avviene in questi casi, la realtà era (ed è) molto più complessa dei due estremi, ma entrambi contenevano delle verità.
In effetti negli ultimi vent’anni, da quando internet ha cominciato ad avere un ruolo preponderante nell’informazione, molte redazioni locali sono state chiuse. Un’indagine approfondita pubblicata nel 2019 dal Wall Street Journal aveva mostrato che dal 2004 al 2018 negli Stati Uniti – dove tutti i fenomeni legati alla trasformazione digitale sono iniziati più precocemente – hanno chiuso circa 1.800 giornali locali, lasciando 200 contee senza un giornale, e metà delle contee di tutto il paese con al massimo un giornale solo (le contee sono le amministrazioni locali in cui sono suddivisi gli stati americani). Nel frattempo, sono nate soltanto 400 testate locali online.
Anche in Italia negli ultimi vent’anni molte testate locali hanno chiuso definitivamente, alcune hanno chiuso le redazioni distaccate che presidiavano piccoli centri, altre ancora hanno smesso di stampare il giornale cartaceo e sono rimaste solo online: è successo qualche settimana fa al Trentino, quotidiano di Trento in cui lavoravano 19 giornalisti e di cui resta per il momento attiva l’edizione online.
Eliminare i costi di stampa però non significa risolvere tutti i problemi: la pubblicità online paga già molto poco di per sé – molto meno che sulla carta – e ancora meno in un quotidiano che raggiunge una quota di lettori ristretta e geograficamente circoscritta, meno interessante per i grossi inserzionisti (ma questo può avere anche i suoi vantaggi, ci torniamo più avanti) … leggi tutto