Cosa c’è dietro a un cioccolatino?
Alla vigilia di San Valentino diverse aziende nel settore del cacao vengono nuovamente accusate di sfruttare il lavoro minorile in Africa
Sono stati reclutati nel Mali quando erano ancora piccoli e costretti a lavorare senza alcuna retribuzione nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio. Gli hanno persino tolto i documenti per evitare che fuggissero.
Adesso che non sono più bambini ma giovani adulti, otto di loro hanno deciso di fare causa ad alcune delle multinazionali più importanti nel settore – Nestlé, Cargill, Barry Callebaut, Mars, Olam, Hershey e Mondelēz – accusandole di sfruttare la manodopera di migliaia di minorenni trattati come schiavi per coltivare e raccogliere la materia prima usata per produrre i cioccolatini, tra cui quelli che verranno consumati a quintali proprio a San Valentino.
La condizioni di lavoro
Come racconta il Guardian, uno di questi bambini è stato reclutato a soli 11 anni nella sua città natale di Kouroussandougou, nel Mali, con la promessa di un lavoro in Costa d’Avorio e un stipendio di 34 sterline al mese.
Dopo due anni passati a lavorare nei campi in cui è stato costretto a svolgere mansioni logoranti e pericolose, come applicare pesticidi ed erbicidi senza le protezioni necessarie, neanche quelle 34 sterline si sono mai materializzate … leggi tutto