Gli otto bambini che sfidano le multinazionali del cioccolato: parte la causa per aver lavorato come schiavi nella piantagioni di cacao (open.online)

di Riccardo Liberatore

Cosa c’è dietro a un cioccolatino? 

Alla vigilia di San Valentino diverse aziende nel settore del cacao vengono nuovamente accusate di sfruttare il lavoro minorile in Africa

Sono stati reclutati nel Mali quando erano ancora piccoli e costretti a lavorare senza alcuna retribuzione nelle piantagioni di cacao in Costa d’Avorio. Gli hanno persino tolto i documenti per evitare che fuggissero.

Adesso che non sono più bambini ma giovani adulti, otto di loro hanno deciso di fare causa ad alcune delle multinazionali più importanti nel settore – Nestlé, Cargill, Barry Callebaut, Mars, Olam, Hershey e Mondelēz – accusandole di sfruttare la manodopera di migliaia di minorenni trattati come schiavi per coltivare e raccogliere la materia prima usata per produrre i cioccolatini, tra cui quelli che verranno consumati a quintali proprio a San Valentino.

La condizioni di lavoro

Come racconta il Guardian, uno di questi bambini è stato reclutato a soli 11 anni nella sua città natale di Kouroussandougou, nel Mali, con la promessa di un lavoro in Costa d’Avorio e un stipendio di 34 sterline al mese.

Dopo due anni passati a lavorare nei campi in cui è stato costretto a svolgere mansioni logoranti e pericolose, come applicare pesticidi ed erbicidi senza le protezioni necessarie, neanche quelle 34 sterline si sono mai materializzate … leggi tutto

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