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Vaccinazioni: siamo in una pandemia, non in un film western (corriere.it)

di  Beppe Severgnini

Non sarebbe il caso di indicare regole uguali 
per tutta Italia? 

E magari di convocarci individualmente per la vaccinazione, come accade per gli screening?

Volete sapere su cosa litigheremo in estate? Sul «lasciapassare sanitario»: chi potrà viaggiare e chi no. E in primavera? Sulla precedenza nelle vaccinazioni. Chi salta la coda, chi attende, chi non capisce e si offende.

Il Ministero della Salute ha stabilito le priorità iniziali: (a) Operatori sanitari e sociosanitari (stupefacente che alcuni abbiano rifiutato il vaccino e possano continuare a lavorare, ndr) (b) Personale e ospiti di residenze per anziani (c) Anziani over 80 (d) Persone estremamente vulnerabili, affette da patologie o disabilità che comportano un rischio elevato. A quel punto si scende con l’età, a partire da «insegnanti e personale scolastico, forze armate e di polizia, personale e detenuti delle carceri, luoghi di comunità e altri servizi essenziali».

Domanda: gli avvocati rientrano tra i servizi essenziali? In Toscana, Puglia e Sicilia pensano di sì; altrove ritengono di no. E i magistrati tributari? A differenza dei giudici ordinari e amministrativi, non sembrano poter ottenere una corsia preferenziale. Altalex informa che s’è levata la voce dei commercialisti («Non si può negare che la categoria abbia affrontato un “superlavoro” nell’ultimo anno, a causa delle misure economiche emergenziali, continue e cangianti, che li ha esposti e li espone di continuo al contatto coi clienti»).

In Sicilia i parlamentari regionali avranno la precedenza (consensi bipartisan alla proposta).

Anche cassieri e commessi di supermercati chiedono d’essere inseriti tra le categorie prioritarie. Estetisti e parrucchieri, addetti alla manifattura, commercianti? Letizia Moratti, in Lombardia, chiederà attenzione per loro. Gli informatori scientifici del farmaco? In Sardegna hanno la precedenza. Noi giornalisti?

Michele Verna, presidente dell’Ordine: «Si valuti la priorità per chi garantisce l’informazione in situazioni a rischio». E non si riferisce solo agli assembramenti sotto i palazzi romani della politica, testimoniati da ogni telegiornale … leggi tutto

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