Come nasce l’inchiesta su Bija, il trafficante di uomini stanato da Nello Scavo. Ecco a cosa servono i giornali che qualcuno considera inutili (articolo21.org)

di Graziella Di Mambro

Ha svelato la presenza di un trafficante di essere umani all’incontro di Mineo tra il Governo Italiano e le autorità libiche per arrivare ad un accordo e bloccare così le partenze di profughi e migranti da quel Paese verso il nostro.
Era maggio del 2017, l’incontro si è tenuto al Cara di Mineo.

Nello Scavo, per Avvenire, ha pubblicato la prova fotografica che quel giorno era presente al vertice istituzionale anche Abd al-Rahman al-Milad, conosciuto come Bija, l’uomo che l’Onu accusa di essere un pericoloso trafficante di uomini in Libia, presente nella gestione dei campi di prigionia, autore di sparatorie in mare, sospettato di aver fatto affogare molte persone. Eppure era riuscito ad entrare in Italia e a presenziare a quel vertice di cui oggi esistono le foto e dove erano seduti rappresentanti di organizzazioni umanitarie e autorità italiane.

Davvero nessuno si accorse di nulla? Chi sapeva? E come fu possibile una simile svista.

L’inchiesta di Nello Scavo sta mettendo in seria difficoltà i responsabili di quell’incontro e lascia spazio a dubbi su come si comportò la nostra intelligence. Sia come sia, il suo reportage è diventato la notizia più importante su quasi tutti i maggiori organi di informazione internazionali in quanto prova ciò che si era sempre stato ipotizzato, ossia che la vulgata sui trafficanti nascondesse qualcosa di perverso e indicibile … leggi tutto

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