Torniamo un poco indietro
Ho esattamente chiaro in testa il momento in cui la mente si aprì e iniziai a capire tutto, o meglio a riuscire a collegare bene le relazioni tra le parole.
Capitò al secondo anno di università, credo che la lettura integrale e lo studio della Commedia abbiano avuto il loro peso. Non dico che fino ad allora non capissi un tubo, solo che restava sempre qualcosa di invalicabile, di incomprensibile. I libri erano oggetti misteriosi: alcuni mi erano più chiari, altri erano oscuri.
E ovviamente erano questi ultimi ad affascinarmi di più: il fascino della selva buia e intricata, rispetto alla assolata prateria. Non so perché iniziai a leggere in modo compulsivo: tutto partì dal Giornalino di Gianburrasca che divorai nell’estate della seconda elementare … leggi tutto