Erdoğan corteggia i suoi elettori sulla pelle delle donne (internazionale.it)

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È difficile stare dietro a tutte le iniziative 
del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan, in 
politica estera come in quella interna. 

Nell’arco dell’ultimo fine settimana Erdoğan ha preso due decisioni cruciali che lo hanno spinto in rotta di collisione con due categorie molto diverse: le donne e gli investitori.

In primo luogo il presidente turco islamco-conservatore ha deciso di ritirare la Turchia da un trattato internazionale contro gli abusi nei confronti delle donne che impone agli stati di introdurre leggi contro la violenza domestica e la mutilazione genitale. Il paradosso è che il testo è conosciuto con il nome di Convenzione di Istanbul, perché è nella metropoli turca che è stato firmato dieci anni fa, quando Erdoğan era già al potere. Secondo il governo turco il testo danneggerebbe “l’unità” delle famiglie in Turchia.

Da sabato migliaia di donne scendono in piazza a Istanbul per protestare, mostrando i ritratti delle donne uccise dai congiunti. In Turchia la violenza coniugale è un flagello, e il numero di vittime è in costante aumento.

Accelerazione nazionalista
Erdoğan ha scelto di corteggiare la sua base elettorale tradizionale, ovvero la parte più conservatrice della Turchia, un paese che presenta ancora una profonda separazione tra modernità e tradizione. Questa polarizzazione è particolarmente marcata tra le donne.

L’anno scorso Erdoğan, capo del partito islamico-conservatore Akp, ha perso il controllo del comune di Istanbul, città più aperta del paese, e ora ha inviato un messaggio chiaro ai suoi elettori: il governo ha voluto spingere sul pedale del nazionalismo bocciando un trattato internazionale che ritiene un’ingerenza nelle scelte della Turchia, e lo fa sulla pelle delle donne, per l’ennesima volta … leggi tutto

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