I diritti giuridici della natura (doppiozero.com)

di Antonio Vercellone

Dal fine vita alle nuove tecnologie, 
dall’emersione di nuove forme di famiglia 
ai cambiamenti climatici, passando per 
il virus. 

È la natura – che di questi temi costituisce parametro di riflessione, corollario, presupposto di discorso – la protagonista del dibattito contemporaneo.

Se si è soliti pensare che il tema della natura sia appannaggio esclusivo della filosofia, in realtà, di recente, essa viene spesso chiamata in causa da una disciplina ad esso tradizionalmente considerata estranea: il diritto.

La questione della protezione della natura a fronte dei cambiamenti climatici, ad esempio, ha visto una massiccia mobilitazione del diritto che, proprio in rapporto a questi temi, ha prodotto innovazioni importanti.

Si pensi, in questo senso, all’ampio dibattito suscitato dall’introduzione, nelle costituzioni di alcuni paesi sudamericani, dei diritti della natura attraverso una “giuridificazione” del concetto di “pachamama”.

O, ancora, alla tecnica, che inizia ad affermarsi nel panorama comparatistico, di “soggettivizzare” le risorse naturali, al fine di garantirne una maggior tutela: in alcuni paesi, legislatori e giudici hanno ritenuto che alcuni fiumi o foreste di particolare rilievo, prossimi a una probabile distruzione ecologica, dovessero essere giuridicamente qualificati alla stregua di persone. Non oggetti, dunque, ma soggetti, in quanto tali titolari di diritti azionabili in giudizio. Come una persona, anche un fiume o una foresta ha diritto alla propria integrità e non può, pertanto, essere violato nel suo “habeas corpus”.

Accanto alla personificazione di esseri non umani, altra strada messa in campo dal diritto per tutelare le risorse naturali è stata la personificazione di umani, per così dire, non ancora esseri (o, quantomeno, non ancora esistenti): le generazioni future … leggi tutto

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