A Erdoğan non piacciono i banchieri centrali (ilpost.it)

Ne ha licenziati tre in meno di due anni, 
l'ultimo la settimana scorsa: ed è un serio 
problema per la Turchia

La scorsa settimana il presidente della Turchia, Recep Tayyip Erdoğan, ha licenziato Naci Ağbal, il governatore della banca centrale del paese, dopo una disputa su quali strategie adottare per contenere l’inflazione e sostenere l’economia turca. Ağbal, che era in carica soltanto da quattro mesi, è il terzo governatore della banca centrale turca licenziato da Erdoğan in poco meno di due anni.

Secondo gli analisti, l’avversione del presidente turco per i suoi banchieri centrali è sintomo del fatto che l’autoritarismo di Erdoğan si starebbe espandendo anche alle politiche economiche: questo ha messo in crisi l’indipendenza dei banchieri centrali, uno dei capisaldi delle economie di mercato, e potrebbe creare gravi problemi all’economia del paese, che nonostante un tasso di crescita discreto è piuttosto debole e molto indebitata.

Il possibile licenziamento di Naci Ağbal era dibattuto già da settimane tra gli esperti di economia, ma ha comunque colto i mercati internazionali di sorpresa: Ağbal, un ex ministro delle Finanze molto apprezzato, negli ultimi mesi era riuscito a ristabilire la fiducia degli investitori e a ribaltare l’enorme perdita di valore che aveva interessato la lira turca nel corso del 2020.

Il 18 marzo l’Economist aveva pubblicato un ritratto molto elogiativo di Ağbal, in cui lo definiva «il banchiere coraggioso di Ankara» ed esprimeva forte approvazione per le sue politiche. Fin dalla titolazione, però, l’Economist spiegava che proprio le ottime politiche di Ağbal stavano facendo innervosire Erdoğan, e che il banchiere centrale avrebbe faticato a tenere il suo posto ancora a lungo: due giorni dopo, il 20 marzo, Ağbal era stato licenziato.

Lo scontro tra Erdoğan e Ağbal si inserisce in una discussione più ampia che apparentemente riguarda la teoria economica ma che in realtà ha molto a che vedere con l’evoluzione politica della Turchia, dove l’autoritarismo sempre più marcato di Erdoğan e l’accentramento del suo potere sono arrivati a influenzare le politiche economiche e monetarie, che fino a pochi anni fa erano lasciate nelle mani di tecnici e di politici moderati … leggi tutto

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