Il dibattito sulla poesia di Amanda Gorman e l’intervista alla traduttrice, Francesca Spinelli (illibraio.it)

di

Esce in contemporanea mondiale The Hill We Climb, 
il primo libro della 23enne Amanda Gorman, 
l’autrice afroamericana, laureata ad Harvard 
e certificata National Youth Poet Laureate, 
che ha accompagnato Joe Biden nel giorno 
dell’insediamento. 

In Italia a pubblicare il volume è Garzanti (il libro è disponibile anche in edicola con il Corriere della Sera). Non sarà il suo unico testo in libreria quest’anno: dopo l’edizione speciale di The Hill We Climb, a settembre saranno proposti il libro illustrato Change Sings e la raccolta di poesie The Hill We Climb and Other Poems.

Nella sua poesia, che esce accompagnata dalla prefazione di Oprah Winfrey, Amanda Gorman, che vive a Los Angeles ed è “un’attivista impegnata nella difesa dell’ambiente, dell’uguaglianza razziale e della giustizia di genere”, racconta la sua storia di “ragazzina magra, cresciuta da una mamma single che sognava un giorno di diventare presidente e oggi recita all’insediamento di un presidente”.

LA POLEMICA IN OLANDA

E veniamo alla polemica che si è sviluppata nelle ultime settimane.

Tutto è partito dall’Olanda, dove la casa editrice Meulenhoff aveva inizialmente affidato la traduzione della poesia di Gorman a Marieke Lucas Rijneveld, poetessa e scrittrice 29enne dall’identità sessuale dichiaratamente “non-binaria” (qui la nostra recensione  del suo bel romanzo d’esordio, Il disagio della sera, che nel 2020 ha ottenuto il Man Booker International Prize) … leggi tutto

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