Gratteri, il Covid e una prefazione che (dis)orienta (corriere.it)

di  Aldo Grasso

Nicola Gratteri rischia di compromettere la sua 
carriera per aver scritto due paginette di 
prefazione. 

Si vede che non ha mai letto J. L. Borges. Il procuratore di Catanzaro nega di aver elogiato le teorie complottiste sul coronavirus contenute nel libro «Strage di Stato», scritto da Pasquale Bacco e Angelo Giorgianni, ma la sua firma è lì, sull’uscio del testo, ad avallare tesi come la «scientocrazia» o il «dispiegarsi della strategia globale del terrore».

La prefazione appartiene a uno di quei «segnali» che servono a orientare la lettura di un testo: copertina, titolo, prefazione, risvolto costituiscono l’apparato che marca la soglia di accesso a un libro. Gérard Genette, lo studioso di riferimento di queste forme di paratesto, ha scritto: «La prefazione è forse, fra tutte le pratiche letterarie, quella più tipicamente letteraria, a volte nel migliore, a volte nel peggiore dei sensi» … leggi tutto

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