Questo lo scopo di Humus Job, la piattaforma nata per favorire contratti etici e regolari in agricoltura
L’eticità e la regolarità del lavoro agricolo, oggi, passano anche attraverso la piattaforma di incrocio domanda/offerta Humus Job, che nasce in Piemonte poco meno di un anno fa e che si sta espandendo velocemente. A raccontarci questa storia è Claudio Naviglia, CEO del progetto: «Da quando abbiamo lanciato la piattaforma di incrocio domanda/offerta, lo scorso anno, hanno aderito anche una serie di aziende al di fuori del nostro territorio.
Il bacino di utenza si è allargato in Lombardia, nelle Marche e in Toscana ma anche al sud, in Puglia e Calabria. L’appeal è forte soprattutto per le aziende della Puglia, dove ci sono parecchie realtà di agricoltura sociale con le quali stiamo dialogando per cercare di creare dei ponti».
La lotta di Hums Job al caporalato e al lavoro agricolo irregolare
«L’obiettivo di Humus Job oggi è creare questa rete fatta di piccoli nodi con più aziende possibili che già lavorano con un certo tipo di ottica rispetto alla sostenibilità sociale così che possano condividere buone pratiche, mettere insieme le risorse e avere riconoscimento di un marchio etico del proprio lavoro. Si tratta di far sì che assumere bene diventi un valore che il consumatore possa riconoscere e quindi, a quel punto, attrarre tutte quelle aziende che non lo fanno o non riescono a farlo per questioni economiche, ma che se vedono un riconoscimento finale possono essere persuase.
L’idea è partire da un meccanismo premiale: come il biologico costa di più perché ne riconosciamo il valore, anche riconoscere il lavoro etico può portare a buoni risultati: diventiamo concorrenti rispetto all’irregolarità, deve diventare conveniente essere regolari. Così chi continuerà ad essere irregolare, a quel punto, avrà meno ragioni» … leggi tutto