«Le scuole secondarie e le università propongono gruppi di discussione e corsi di retorica e persuasione e raramente, per non dire mai, offrono corsi o attività che insegnino ad ascoltare» Kate Murphy
Ho più di cinquant’anni e non so ascoltare. È arrivato il momento di imparare a farlo.
Questo è il sentimento che provo dopo aver letto L’arte di imparare ad ascoltare. Che cosa ti perdi se non ascolti e perché è importante. Il volume è uscito nel 2019 con il titolo You’re not listening (il sottotitolo è lo stesso) e all’inizio del 2021 Corbaccio l’ha meritoriamente tradotto, inserendolo nella collana «I libri del benessere», dove ci sono titoli come Il piccolo orto in casa, Scolpisci il tuo corpo con il pilates e Natale senza affanno.
Non voglio essere spocchioso: questi saranno senz’altro ottimi libri ma mi sembrano molto centrati sulla dimensione individuale, sul cercare di stare bene come singoli (il che è un’ottima partenza, sia chiaro). Il libro di Kate Murphy, invece, parla prima di tutto della nostra società e va alla radice di tante questioni fondamentali per la convivenza nel nostro tempo.
Certamente leggendolo ho riflettuto molto su come io, personalmente, pratico l’ascolto (cioè male). Mi ha fatto ragionare sulle mille occasioni in cui, quando ascolto qualcuno con cui sto discutendo, la mia unica preoccupazione è quella di trovare argomenti per sostenere quel che voglio dire.
Oppure a quelle in cui ascolto con attenzione, sì, ma solo per identificare un buon aggancio a quello che voglio poi dire io o, peggio, per scovare falle nel ragionamento di chi parla … leggi tutto