Altro che quota 100 (voxeurop.eu)

di Ana Kuzmanić, Ivana Perić  (H-Alter Zagreb)

Secondo l'ultimo rapporto dell'Istituto croato di previdenza oltre il 50 per cento dei pensionati che sono ancora in attività vive sull'orlo della povertà senza altra scelta se non quella di continuare a lavorare. Un modello ormai diffuso in altri paesi europei.

La maggior parte dei pensionati in Croazia riceve la pensione media, che nel mese di luglio è stata di 2.228 kune (300 euro), molti però ricevono una pensione inferiore a 1.000 kune. Se consideriamo anche gli anziani che ricevono assegni compresi tra i due importi citati, le persone con un reddito inferiore a 2.228 kune raggiungono quota 586.613: si tratta del 55,31 per cento dei pensionati. L’idea di “tranquillità” e pensione è ben lontana dalla realtà:

Il sistema pensionistico croato ha diversi problemi: dall’inizio del 2019, la procedura per richiedere una pensione di anzianità è diventata più complicata, e allo stesso tempo le pensioni anticipate vengono ridotte in maniera sistematica. È il grande dilemma del sistema croato, che cerca di trovare la “formula giusta” da trent’anni.

Con il sistema pensionistico previsto dalla legge, tutti i nati dal 1963 sono obbligati a lavorare fino a 65 anni, eccezion fatta per coloro che hanno già completato 41 anni di lavoro. Tutti i nati dopo il 1966 devono lavorare fino a 67 anni, a meno che non lavorino già da 41 anni … leggi tutto

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