IL MUSEO COME SCENOGRAFIA: DAI PINK FLOYD AI NEOMELODICI (artapartofculture.net)

di Riccardo Prencipe

Molti sono stati i videoclip musicali ambientati 
nei musei o nei siti d’arte in tempi recenti, 
e le polemiche in merito non sono mancate. 

La questione è tutt’altro che semplice, poiché riguarda principalmente tre materie diverse: la storia dell’arte, la regia, e la musica.

Il tutto andrebbe quindi esaminato in modo piuttosto attento, caso per caso, onde evitare di sfociare in prese di posizione aprioristiche, sia da parte dei sostenitori che dei detrattori.

Nel 1972 i Pink Floyd girarono Live at Pompeii, un video in cui suonano dal vivo (ma senza pubblico) negli scavi di Pompei

In realtà si tratta di un vero e proprio film/documentario che ha fatto storia e che – tutt’oggi – è considerato un cult. Il regista si chiama Adrian Maben, fu sua questa grande intuizione. Alcune scene vennero girate anche alla Solfatara di Pozzuoli e poi integrate con altre ambientate a Parigi e agli studi Abbey Road di Londra durante le registrazioni del celeberrimo The Dark Side of the Moonma è il grande anfiteatro di Pompei a fare da scenografia principale.

Di recente, gli scavi di Pompei hanno inaugurato una piccola mostra nell’anfiteatro con molto materiale fotografico prodotto durante quelle riprese e dei dietro le quinte del film in questione. Da allora è come se, ascoltando il brano Echoes, una parte della memoria collettiva di tutti i fans della band, venisse ricondotta anche agli scavi di Pompei.

La stampa dell’epoca e gli intellettuali non ebbero da ridire circa l’utilizzo delle rovine come “sfondo scenografico” per quella musica, che – negli anni Settanta – era musica quasi di massa.

Per non parlare del fatto che l’anfiteatro di Pompei è stato negli ultimi anni (prima del Covid) utilizzato come arena per concerti di grandi artisti internazionali (David Gilmour, King Crimson, Elton Jonn, e diversi altri nomi di culto), e stiamo parlando dell’anfiteatro romano più antico del mondo (costruito ben 160 anni prima del Colosseo).

Nel 2014 il cineasta Michelangelo Gelormini gira, nella fondazione Made in Cloister (il chiostro cinquecentesco di Santa Caterina a Formiello a Napoli) il video per All the things, brano composto dal grande David Lynch.

Il videoclip si ispira alla poetica visiva del maestro (stavolta coinvolto in veste di autore musicale). Protagonista è la bellissima e bravissima Chrysta Bell, già attrice nella nuova serie di Twin Peaks, in questo caso impegnata come cantante/attrice … leggi tutto

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