Nuove carte sulla morte di Fred Hampton (jacobinitalia.it)

di Aaron J. Leonard Conor A. Gallagher

Dai fascicoli dell'Fbi sulla gestione degli 
infiltrati emergono ulteriori dettagli della 
sporca guerra dei federali alle Pantere nere

L’uscita di Judas and the Black Messiah ha nuovamente messo sotto i riflettori la polizia di Chicago e la colpevolezza dell’Fbi nell’omicidio di Fred Hampton, il leader emergente del Black Panther Party (Bpp) nel cruciale 1969. Nel nostro precedente articolo abbiamo documentato gli sforzi dell’ufficio specificamente diretti contro Hampton e sottolineato la necessità di maggiori informazioni per comprendere meglio le circostanze che ruotano attorno al suo omicidio.

Da allora, siamo riusciti a mettere le mani sulle 433 pagine dei fascicoli ufficiali dell’Fbi Cointelpro sul Black Panther Party (Bpp) di Chicago. Insieme a queste, l’Fbi, in base a una richiesta di libertà di informazione di Aaron Leonard, ha reso disponibii altre 490 pagine sul dipendente e gestore dell’informatore dell’Fbi e pantera nera William O’Neal, l’agente speciale Roy Martin Mitchell.

Con queste nuove informazioni, due cose vengono messe a fuoco con maggiore nitidezza. In primo luogo, le operazioni di controspionaggio dell’Fbi contro il Bpp di Chicago erano incentrate particolarmente sul sabotaggio della capacità del gruppo di unirsi e lavorare con altre organizzazioni. In secondo luogo, l’informatore William O’Neal, che aveva ottenuto una posizione di leadership nella sezione di Chicago, fu una risorsa molto più cruciale – oltre alla complicità nell’omicidio di Fred Hampton – di quanto si pensasse in precedenza.

Queste scoperte, oltre a rimpolpare la documentazione storica, danno un quadro più chiaro del pensiero che stava a monte delle misure dell’Fbi per distruggere la sinistra. Una più completa comprensione di queste teorie e di questa metodologia è importante per una nuova sinistra che mira a evitare l’opera di distruzione dell’Fbi nel ventunesimo secolo.

Students for a Democratic society

Nel 1969, Students for a Democratic Society (Sds), la più grande organizzazione studentesca radicale degli anni Sessanta, si sciolse, in seguito alle divisioni interne e agli sforzi dell’Fbi per impedire al gruppo di evolversi e andare oltre la sua caratteristica inclusiva per formare un’organizzazione più disciplinata e radicale.

Detto questo, non sorprende che i servizi segreti abbiano lavorato seriamente anche per sabotare le relazioni tra Sds, la cui sede nazionale era allora a Chicago, e il Black Panther Party locale … leggi tutto

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