Emilia Romagna contro le banche armate: «mai più nostri partner» (valori.it)

di Emanuele Isonio

Approvato dall'assemblea legislativa un ordine del giorno che impegna a introdurre "meccanismi premiali" che privilegino l'uso di banche che non commerciano in armi

«Individuare nei processi di assegnazione dei propri servizi contabili, gestionali o di tesoreria, nonché di selezione delle partnership con istituti di credito e operatori finanziari, meccanismi premiali che valorizzino la mancata presenza nei mercati e nelle transazioni relative a materiale bellico nei confronti di Paesi terzi rispetto alla Ue». In pratica: porte chiuse (o quasi) alle banche armate.

La buona notizia per chi critica i finanziamenti del settore bancario in favore dell’industria bellica arriva dall’Emilia Romagna: il consiglio regionale ha infatti approvato oggi un ordine del giorno che potrebbe cambiare il rapporto tra gli organismi dell’ente regionale e il mondo bancario.

Una maggioranza trasversale

Ad approvarlo un’ampia maggioranza dell’assemblea, su proposta di 5 consiglieri di diversi partiti (Partito democratico, Sinistra italiana, Movimento 5 Stelle e la consigliera del gruppo misto, Silvia Prodi) … leggi tutto

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *