Gianni Depaoli realizza opere partendo dagli scarti della lavorazione del pesce, per testimoniare degrado ambientale e sociale.
Gianni Depaoli, classe 1961, da oltre trent’anni realizza opere partendo dagli scarti della lavorazione del pesce, per testimoniare degrado ambientale e sociale
Su quali tematiche induce a riflettere il Suo lavoro?
«Vivo e lavoro a Candia Canavese in un ex magazzino frigorifero ribattezzato Museo Menotrenta, dove le sale espositive sono ex celle frigorifere e dove per il momento l’inquinamento (almeno quello percepibile), non esiste. Ho ideato mostre e installazioni che testimoniassero il degrado ambientale e sociale attraverso progetti itineranti sostenuti da musei e da enti istituzionali. Le mie “Constatazioni”- così le chiamo e non denunce, in quanto situazioni da sempre sotto gli occhi di tutti – trattano questi temi rappresentandoli in modo crudo e di lettura immediata.
Nei nuovi progetti non uso più materiali da scenografia, ma materiale organico. L’utilizzo del pesce per la mia espressione, è dovuto proprio alla celebrazione di un essere che da sempre nutre i popoli, che conosco da quando sono nato e che ho imparato a rispettare grazie agli insegnamenti dei miei genitori e dei pescatori di tutto il mondo che ho conosciuto e frequentato per il mio lavoro.
Ora tramite la mia arte “nobilito” lo scarto organico dei cefalopodi, che con la loro parte edibile hanno nutrito l’Umanità. Una mia citazione a questo riguardo è “dall’edibile che nutre il corpo all’arte che nutre lo spirito”» … leggi tutto