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«Molto spesso negli interventi pubblici pronunciati ho evocato la forma di un nuovo umanesimo: non ho mai pensato fosse lo slogan di un governo, ma un orizzonte ideale per il Paese» affermò il Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, incaricato di formare un nuovo Governo dal Presidente della Repubblica italiana Sergio Mattarella, il 29 agosto scorso.
Il cancelliere italiano ha mentito, però, perché all’orizzonte non c’è nessun nuovo umanesimo. Non è più il tempo in cui dall’Italia si partiva per l’Europa a visitare monasteri dove erano sepolti manoscritti con lettere di 1300 anni prima. Non è più il tempo in cui Petrarca, ritrovando le lettere ai familiari di Cicerone, riportò alla luce il latino classico, usandolo per forgiare la lingua della poesia.
Non è più il tempo in cui si ridava dignità a “le vane speranze e ‘l van dolore” della dimensione terrestre dell’umanità e si riscoprivano gli ideali di armonia che ispirarono alcune delle più grandi opere d’arte mai realizzate, dal Canzoniere, imitato in tutta Europa per secoli, anche da Shakespeare, fino alle città ideali di Urbino, dove fu accolto Raffaello, e Pienza, dove l’architettura è diventata metafisica … leggi tutto