di Vanni Santoni
Il progetto Inferno dell’editore indipendente Acheron,
la prima guida e ambientazione per giochi di ruolo basata sulla Divina Commedia, ha raccolto su Kickstarter 412.820 euro in tutto il mondo, qualificandosi come il progetto ludico di maggior successo nella storia dei crowdfunding italiani.
La settimana scorsa, il progetto Inferno dell’editore indipendente Acheron, la prima guida e ambientazione per giochi di ruolo basata sulla Divina Commedia, ha raccolto su Kickstarter 412’820 euro in tutto il mondo, qualificandosi come il progetto ludico di maggior successo nella storia dei crowdfunding italiani.
Solo un anno fa, la stessa Acheron, con un team di sviluppo composto in parte dagli stessi elementi (il progetto Inferno nasce da un’idea dello studio Two Little Mice, già vincitori del premio al gioco di ruolo dell’anno di Lucca C&G, a cui si sono uniti in seguito Acheron Games ed Epic Party Games), raccoglieva 190’262 euro in pochi giorni con Brancalonia, un progetto di ambientazione a tema “spaghetti fantasy” – Brancaleone, Ariosto, Basile, ma anche Bud Spencer e Benigni –, sulla scia del primo vero gioco di ruolo italiano, l’indimenticato Kata Kumbas.
In occasione di questo risultato, che segna un traguardo storico per la storia dei giochi di ruolo in Italia, rimarca un significativo ritorno in auge del medium, e nell’anno del settecentenario del Poeta attira anche l’attenzione di letterati e scrittore, abbiamo intervistato Mauro Longo, anima dei due progetti e figura di riferimento del mondo ruolistico contemporaneo.
Longo, partiamo dall’inizio: come nasce Inferno e a chi si rivolge.
Inferno nasce dall’idea di omaggiare la ricorrenza di quest’anno dantesco con un gioco di ruolo che non fosse semplicemente escapista e fracassone, ma che attingesse nella maniera più ampia possibile al vero testo della Divina Commedia. La nostra casa editrice, Acheron, è espressamente dedicata a narrativa fantastica e giochi con una fortissima componente di italianità, e il settimo centenario della morte del più grande autore nostrano era un’occasione troppo ghiotta per lasciar correre.
Tanto più che non vi è molto in giro di più fantastico del viaggio oltremondano di Dante, riconosciuto capolavoro della letteratura mondiale.
D’altra parte non volevamo farne un’opera elitaria o rarefatta, un passatempo intellettuale adatto solo a professori e teatranti… Anzi, abbiamo fin da subito voluto rendere il gioco quanto più pop possibile senza per questo snaturarne la materia. Abbiamo quindi appositamente scelto come base il regolamento di giochi di ruolo più conosciuto e apprezzato al mondo – la 5° edizione di Dungeons & Dragons – per cercare di portare questa esperienza al pubblico più vasto.
D’altra parte, Dante stesso non utilizza il nobile ed erudito latino per la sua opera più alta e travagliata, ma sceglie (o inventa?) a sua volta una lingua molto più comune e diffusa, per far sì che la sua Comedia possa arrivare a chiunque … leggi tutto
(Marcus Ganahl)