“Musicarelli”, creature dell’industria militare. Ex fascisti e comunisti uniti nella produzione del cinema canterino (huffingtonpost.it)

di Michele Bovi

“La bomba cinemusicale del secolo”, quanta 
ironia ci fosse nella scelta non siamo in 
grado di saperlo, 

di certo non poteva esserci slogan più adeguato per quel prodotto della riconversione industriale che trasformava uno strumento impiegato fino a poco tempo prima per finalità belliche in un apparecchio per ascoltare le canzoni di moda con in più la visione degli esecutori. Si chiamava “fonografo visivo”, o meglio Cinebox, un jukebox con lo schermo per riprodurre a colori i filmati, ovvero gli antenati del videoclip.

A fabbricarlo era la Ottico Meccanica Italiana, azienda nella capitale con più di mille dipendenti, leader mondiale nella aerofotogrammetria. La Omi fabbricava attrezzature per l’Aeronautica militare, le cosiddette fotomitragliatrici per controllare gli effetti del tiro nelle azioni di guerra e le strumentazioni planimetriche e prospettiche da utilizzare nella ricognizione aerea: in sostanza gli apparecchi predecessori dei satelliti spia. Negli anni 1939 e 1940 la Omi aveva prodotto per l’Aeronautica e l’Esercito italiani persino una macchina simile a Enigma, il leggendario dispositivo germanico per cifrare e decifrare i messaggi.

La Omi era stata fondata nel 1924 da Umberto Nistri che ancora nel dopoguerra la dirigeva affiancato dai figli Raffaello e Paolo Emilio. Fu quest’ultimo a seguire la produzione del Cinebox, pur mantenendo un ruolo preminente nei rapporti con i clienti militari, soprattutto quelli americani.

L’Ottico Meccanica Italiana era fornitrice assidua infatti del governo degli Stati Uniti, tanto da legittimare la costituzione di una nuova società, l’Omi Corporation of America, presieduta da Paolo Emilio Nistri con un ufficiale superiore dell’Esercito statunitense come vicepresidente, con sedi a New York e ad Alexandria in Virginia, a metà strada tra la base dell’Air Force e il quartier generale della Cia, due aree off-limits in cui Nistri ebbe più volte occasione di accedere per ragioni di lavoro. “Possiamo dire che il Cinebox era figlio, o meglio nipote, di attività molto più serie rispetto alla musica”, raccontò Paolo Emilio Nistri nel 2015 al programma Segreti Pop di Raiuno.

Quegli apparecchi erano stati usati dall’intelligence durante la guerra come visori automatici delle pellicole realizzate con l’aerofotogrammetria contenenti immagini di obiettivi sensibili. La presentazione del Cinebox, appunto definito nel giornale aziendale dell’Omi “la bomba cinemusicale del secolo”, avvenne sabato 11 aprile 1959 presso il Circolo della stampa romana a Palazzo Marignoli, tenuto a battesimo dal ministro di Turismo sport e spettacolo Umberto Tupini, dal sottosegretario Domenico Larussa e dalla cantante Nilla Pizzi; cerimonia ripetuta meno di un mese dopo alla Fiera di Milano, con il cineasta Vittorio De Sica in veste di padrino … leggi tutto

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