di Giulia Blasi
Come molte Grandi Polemiche di Internet che finiscono per tracimare sui media nazionali,
anche il caso sollevato da Rula Jebreal quando ha ritirato la sua partecipazione a Propaganda Live è andato presto oltre il caso particolare per allargarsi a una questione generale, ben più ampia. Jebreal – per chi avesse bisogno di un riassunto – era invitata alla puntata del 14 maggio per parlare della nuova escalation di violenze nei territori palestinesi occupati da Israele dal punto di vista dei palestinesi.
Una prospettiva necessaria, data la tendenza dei media nazionali e internazionali ad assumere il punto di vista israeliano nella narrazione di un conflitto troppo complesso e troppo stratificato per poter essere schiacciato su una sola versione. Jebreal vede il parterre degli ospiti, nota che sono tutti di genere maschile a parte lei, e si ritira.
La cosa ovviamente non passa inosservata, se non altro perché Propaganda Live è un programma considerato quasi all’unanimità fra i migliori – se non il migliore in assoluto – nel raccontare i temi cari alla sinistra italiana. L’accusa indiretta di maschilismo (per quanto involontario) nella scelta degli ospiti colpisce autori, conduttore e fan in un punto sensibile, quello di chi pensa sinceramente di stare dalla parte giusta, anche quando si tratta di questioni di genere.
Non è possibile negare che Propaganda Live faccia un lavoro straordinario di narrazione del presente e dell’umano. La camera a mano di Diego Bianchi è diventata un linguaggio riconoscibile e unico, così come l’approccio informale, il punto di vista dichiarato e mai falsamente neutro, la capacità di entrare in relazione con gli intervistati, di renderli vivi e non semplicemente rappresentanti di un caso, una causa, un fenomeno.
Negli anni, Propaganda Live (e prima ancora Gazebo, che di Propaganda Live è il Genitore 1) ha raccontato le migrazioni da ogni angolatura possibile senza dimenticare mai che chi arriva o parte è prima di tutto una persona, con una storia, delle aspirazioni, una personalità, e il diritto inalienabile all’esistenza, alla sicurezza e alla libertà di movimento. Ha raccontato i lavoratori, braccianti, operai, rider, di ogni genere, età e identità, e per farlo si è spesso affidato allo sguardo di una donna, così come sono spesso (anche se non spessissimo) donne quelle che vengono chiamate a commentare la situazione politica, oltre alle ospiti fisse in studio Constanze Reuscher e Francesca Schianchi.
Il basimento dello staff di Propaganda Live nel sentirsi messi di fronte a una mancanza grave è proporzionale alla buona fede con cui in questi anni sembrano avere lavorato a correggere il tiro, rispetto a una situazione di partenza molto più monogenere.
Lo strappo di Rula Jebreal non è del tutto ingiustificato, ed è stato comunque molto discusso, ma proviamo a superarlo per andare dal particolare al generale … leggi tutto