di Milena Gabanelli e Francesco Tortora
Per restare competitivi sui mercati globali i Paesi devono attrarre talenti e professionalità.
Non sono pochi i governi che adottano politiche migratorie «strategiche», mirate ad attirare e trattenere i profili più richiesti dal mondo del lavoro. La maggioranza dei migranti si sposta in maniera regolare, alla ricerca di migliori opportunità, e di solito sceglie di vivere in uno dei 37 Paesi dell’Ocse. Dall’ultimo studio pubblicato dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico, nelle nazioni più sviluppate vivono circa 120 milioni di migranti economici ( erano 78 milioni nel 2001).
Non provengono solo da territori in via di sviluppo ma anche da Paesi ricchi e si muovono per migliorare la propria condizione professionale o economica. La maggioranza è originaria dell’Europa (41,5 milioni), seguita da Asia (31 milioni) e America Latina (30). Solo 12 milioni provengono da Stati africani.
I Paesi di origine dei migranti qualificati
Sono circa 40 milioni i migranti residenti nei Paesi Ocse con una formazione professionale o accademica. In 15 anni (2001-16) sono aumentati di 20 milioni mentre quelli scarsamente istruiti sono cresciuti di soli 5 milioni. Da dove provengono i più qualificati?
Ai primi posti troviamo India (3,1 milioni), Cina (2,2 milioni), Filippine (1,9 milioni), Gran Bretagna (1,7 milioni) e Germania (1,4 milioni). L’Italia è quindicesima con 587 mila persone che hanno lasciato il Paese per raggiungerne un altro dell’Ocse. In questo grande spostamento migratorio rientrano anche i movimenti tra Paesi occidentali. In Europa la percentuale degli espatriati con alte competenze registrata nel 2016 era dell’8,8% per il Regno Unito, del 7,2% per l’Italia, 6,3% per la Germania, 4,8% per la Francia.
L’indicatore di attrattività
L’Ocse ha recentemente lanciato «l’Indice di attrattività» (Indicators of Talent Attractiveness), strumento che segnala i punti di forza e debolezza dei Paesi più avanzati nella capacità di attirare e trattenere i migranti «strategici». Sono stati presi in esame 7 indicatori: opportunità offerte, reddito e tasse, prospettive future del Paese, possibilità di ricongiungimento familiare, sviluppo di infrastrutture e ricerca, qualità della vita e apertura verso l’immigrazione.
I Paesi dell’Ocse che ottengono i migliori punteggi (massimo 1, minimo 0) tenendo insieme tutte le categorie sono Australia, Svizzera, Svezia, Nuova Zelanda, Canada, Irlanda, Stati Uniti, Paesi Bassi. Gli ultimi tre sono invece Italia, Grecia e Turchia. Anche analizzando ogni singola categoria, il nostro Paese ottiene sempre risultati negativi. In particolare si piazza all’ultimo posto della classifica per «reddito e tasse», che restano i principali motivi per cui i migranti più qualificati non scelgono l’Italia … leggi tutto