L’Italia frena la creazione della più grande area protetta del Mediterraneo (voxeurop.eu)

di Stefano Valentino (MobileReporter Rome)

Il piano all'esame dei principali protagonisti della pesca del bacino del Mediterraneo in questi giorni dovrebbe garantire il ripopolamento delle aree più sfruttate, ma le tergiversazioni del governo italiano hanno costretto la Commissione europea a rinunciare alla creazione di una preziosa riserva nel canale di Otranto. 

All’assemblea annuale di Atene del 4-8 novembre, la Commissione globale della pesca nel Mediterraneo (GFCM), organo speciale della FAO che riunisce i 23 stati della sponda nord e sud del Mare Nostrum, dovrà approvare il nuovo piano d’azione sull’Adriatico. Il documento è ancora confidenziale, ma abbiamo potuto visionarlo. L’obiettivo del piano è contrastare l’allarmante calo del pescato di profondità (o demersale) nell’Adriatico.

Questo, secondo uno studio del 2018, è il mare più sfruttato al mondo dalla pesca a strascico. Secondo i dati FAO, in proporzione alla sua superficie, è finora stato anche uno dei più produttivi di tutto il bacino mediterraneo: dalle sue acque vengono sbarcate annualmente poco meno di 200 mila tonnellate, metà delle quali in Italia.

Il pacchetto sul tavolo negoziale di Atene comprende le seguenti misure principali: riduzione dei giorni di pesca, due mesi di fermo l’anno sotto costa, divieto di strascico entro le 6 miglia nautiche, riduzione delle taglia minima pescabile e conseguentemente delle maglie delle reti, obbligatorietà di sistemi di geolocalizzazione a bordo per tutti i pescherecci di oltre 12 metri per facilitare i controlli da parte delle autorità costiere … leggi tutto

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