di Arianna Ciccone
"Sostenere che non ti interessa il diritto alla privacy perché non hai nulla da nascondere non è diverso dal dire che non ti importa della libertà di parola perché non hai nulla da dire." Edward Snowden
Il dibattito di questi giorni sull’anonimato in Rete (se ne parla da almeno 20 anni) è dovuto a un tweet del deputato di Italia Viva Luigi Marattin, in cui annuncia che sta pensando di lavorare a una legge contro l’anonimato online contro l’odio e la disinformazione. Lo ha fatto ritwittando un tweet del regista Gabriele Muccino che chiede l’obbligo di registrarsi ai social media solo consegnando la propria carta di identità.
Marattin sbaglia e sbaglia sia nel metodo che nel merito e vediamo perché.
Il metodo
Dopo il tweet-annuncio il deputato ha rilasciato alcune interviste da cui si evince che: non ha una proposta ben strutturata. Non conosce per niente la materia su cui vorrebbe legiferare. Non ha consultato o si è confrontato con nessun esperto prima di fare quell’annuncio. Una improvvisazione vera e propria, sull’onda emotiva probabilmente di quel tweet di Muccino … leggi tutto