Sette anni fa, d'estate, ero stato invitato a una festa dell'Unità nella Bassa,
forse a San Giovanni in Persiceto. Io discutevo a un tavolo con il segretario provinciale e altri maggiorenti del partito in attesa del dibattito.
Una ragazza alta, capelli lunghi e un bel vestito a fiori, serviva ai tavoli. Poi servì anche noi. Me la presentarono:”È Isabella Conti, sindaca di San Lazzaro”. “Piacere” e mi allungò la mano. Ricambiai. Di lei mi colpirono gli occhi scuri, mobili, vivaci.
Sarà lungo spiegare perché voterò per lei.
1) Lei.
Voto per la persona che io conosco, non per una adepta (lei?) di Renzi. È entusiasta, coraggiosa. Ci mette la faccia.
E soprattutto SORRIDE.
2) Il Sistema.
Voto lei perché credo in molti valori della sinistra, di cui non apprezzo invece il conservatorismo. Un Sistema di potere che non cambia da più di 70 anni, Guazza a parte, non può essere sano. Il potere inevitabilmente si cristallizza. Il ricambio è il sale della democrazia.
La genesi della candidatura Lepore, il Predestinato, dimostra che a Bologna comandano sempre gli stessi.
3) Bologna.
Bologna è una gran bella città, ricca, offre ancora opportunità. Da almeno quindici anni però anche Bologna sta perdendo i suoi giovani migliori, se ne vanno all’estero. Come i giovani meridionali che da quaranta anni emigrano dal Sud per studiare, e che al Sud non sono più tornati. E il Sud si è impoverito di capitale umano.
Ma la cosa, sotto le Torri, sembra non preoccupare alcuno. Come quando si cominciava a parlare di mafie ma tutti negavano perché non si poteva sporcare la Vetrina.
4) Gli amministratori..
Bologna ha fatto passi avanti, certo. Ma il merito del Data center è di Patrizio Bianchi e Gianluca Galletti, non di Merola.
Merola doveva occuparsi di traffico e di sicurezza: zero passi avanti.
Lepore di turismo e cultura ma oltre ai taglieri non abbiamo visto granché. Certo, abbiamo “coltivato” le associazioni, una bella rete sempre utile come bacino elettorale.
5) Il partito.
Se la scelta la fa il partito, avrebbero dovuto candidare Aitini. E invece niente. Hanno fatto strame delle consultazioni interne. Alla faccia della democrazia. Lepore doveva essere e Lepore sarà. Laddove, a un certo punto, le primarie le ha sollecitate proprio Lepore.
6) I duelli.
Peccato sia arrivata però la Conti. “Tremate, tremate. Le streghe son tornate”. Osa sfidare il Predestinato? Giù botte.
” Non è vero che a San Lazzaro gli asili sono gratis”. Il primo giorno Lepore l’accusa di falsità sventolando moduli di pagamento. Ma l’avevano informato male e lui non si era preso la briga di controllare ..
E poi e poi. Poi la Conti dice che fu Lepore a portarla a conoscere Renzi a Milano. Ma lui nega. E lei dimostra il contrario.
Poi Lepore l’accusa di andare a cena con imprenditori che non rispettano i diritti dei lavoratori. Lei gli chiede di fare i nomi. Lui niente. Lei gli chiede di scusarsi, lui niente.
Quanto più è grave l’accusa che si lancia, tanto più occorre sostenerla con i fatti. E qui, di fatti, non se ne vedono.
7) Il ricorso.
Ultima: il ricorso di tre dirigenti Pd affinché la Commissione (ah, profumo di stalinismo) punisca o espella tutti coloro, del Pd, che stanno con la Strega.
Mossa improvvida: bene che va, ufficializza una corrente interna. Se va male sarà scissione. Con la Conti ci sono almeno un’ eurodeputata, un deputato, un consigliere regionale, tre assessori e giù a scendere. Li cacciamo tutti?
I programmi.
Ne abbiamo sentite tante, in queste settimane. Da lì a farle….
Io guardo ai fatti. A sinistra, e non solo, tutti si dicono verdi, ambientalisti e…. linotipisti (Dalla). Slogan, convegni, progetti, progetti….
La Conti ha bloccato, rischiando in solido, la Colata di Idice. Si chiama cemento.
Lepore propone di ridurre l’ inquinamento del Passante con qualche pannello. Vabbè….
9) La Strega.
Dispiace tanto l’idea di una donna a Palazzo d’Accursio? Sì, se pensa troppo con la sua testa.