C’è un’associazione di giovani medici di famiglia che nella sua ultima assemblea generale, un paio di settimane fa, ha scelto di modificare il proprio statuto per inserire il femminile della parola “medico”, cioè “medica”.
Suona strano, vero? Un po’ anche a me, ma da un po’ di tempo a questa parte è una parola che cerco di usare. C’entrano le elezioni amministrative del 2016.
Ora ve la spiego. Nel 2015 mi capitò di lavorare per la prima volta nella redazione di un giornale. Non era ancora il Post, ma una testata dove, al contrario del Post, le norme redazionali su come scrivere gli articoli sono rigide e c’è addirittura una lista di istruzioni che si può consultare quando si ha un dubbio … leggi tutto