di Paolo Pecere
La fine del mondo. Contributo all’analisi delle apocalissi culturali, ambizioso e affascinante libro postumo di Ernesto De Martino, fin dalla sua prima edizione del 1977 ha dato occasione di ripensare all’intera opera dello studioso napoletano.
Per un verso, infatti, non si trattava di un’opera, ma di un progetto incompiuto, di cui quell’edizione riportava un’ampia scelta di documenti – saggi preliminari, bozze, appunti, estratti commentati di una sterminata bibliografia – trasferendo il lettore nel laboratorio di De Martino.
Per l’altro verso – come diventa più evidente nella nuova edizione ricavata da quella francese, che oggi è riproposta in italiano – quel progetto tracciava un percorso dai forti tratti filosofici che gettava nuova luce sull’intero pensiero demartiniano.
Riprendere in mano quel progetto, oggi, è un modo per tornare a parlare di un autore apparentemente inattuale, i cui interrogativi si rivelano lungimiranti … leggi tutto