di Paolo Mieli
La «biodinamica» potrebbe ricevere dal Parlamento un riconoscimento ufficiale che la farebbe considerare alla stregua di una disciplina scientifica
Prendete un corno capiente e stipate al suo interno lo sterco di una vacca che abbia appena partorito dei vitellini. Mettete poi sottoterra quel corno pieno di escrementi; ma, attenzione, prima che inizi la stagione invernale. Dissotterratelo a Pasqua e lo troverete «arricchito e impregnato di energia cosmica». A quel punto avrete ottenuto il cornoletame, un preparato miracoloso che, nella misura di duecento grammi, sarà sufficiente a fertilizzare un ettaro di terreno. Come è possibile?
La vacca, secondo Rudolf Steiner (esoterista austriaco vissuto tra il 1861 e il 1925, da non confondersi con l’omonimo calciatore rumeno che giocò nel Chinezul Timisoara), è dotata di corna proprio per «inviare dentro di sé forze formative eterico-astrali». Ed è, appunto, dalle corna che le «proprietà vitali» si irradiano dentro l’ovino.
Se non avete a portata di mano una vacca, potrete usare anche interiora di animali farcite con corteccia o fiori. Oppure dell’erba che sia stata custodita nella vescica di un cervo maschio. Chi non abbia a disposizione neppure un cervo maschio, può sempre ricorrere secondo Steiner al teschio di un animale domestico.
Ne parliamo qui perché questo genere di pratiche, che ha preso il nome di «biodinamica», sta per ricevere un riconoscimento ufficiale dal Parlamento italiano e da quel momento nel nostro Paese sarà considerato alla stregua di una disciplina scientifica. Il tutto in virtù di una legge sull’agricoltura che al Senato è già stata approvata all’unanimità (con un’eccezione di cui diremo). E che questa settimana comincerà ad essere esaminata alla Camera: ne sarà relatore in Commissione agricoltura il deputato Pasquale Maglione del Movimento Cinque Stelle.
L’Accademia dei Lincei ha vivacemente protestato contro la promozione della «biodinamica» tramite legge dello Stato. Riceveranno un solenne riconoscimento, sostengono gli accademici, metodi che «non hanno alcuna base scientifica» e meritano solo di essere considerati «grotteschi». Giorgio Parisi — presidente dell’Accademia dei Lincei — si è detto preoccupato del fatto che in Italia possa arrivare un apprezzamento «ufficiale» a «pratiche che, di fatto, sono vicine alla magia». La comunità scientifica italiana — pressoché al completo — gli ha dato ragione.
Cosa che ha spinto ad esprimere perplessità — e gliene va dato atto — persino il presidente di Confagricoltura Massimiliano Giansanti legittimamente assai interessato all’approvazione della suddetta legge … leggi tutto
(Jed Owen)