Intervista a Domenico Quirico, giornalista, inviato de La Stampa e autore di “Morte di un ragazzo italiano”, il libro-inchiesta sul cooperante italiano, la condizione del prigioniero e le responsabilità degli Stati Uniti d’America in questa vicenda al confine tra Afghanistan e Pakistan. Per non dimenticare
Domenico Quirico ha scritto un libro in memoria di Giovanni Lo Porto, il cooperante italiano sequestrato nel gennaio del 2012 e morto tre anni dopo al confine tra Afghanistan e Pakistan. S’intitola “Morte di un ragazzo italiano” e -racconta l’inviato de La Stampa- “non è, non voleva essere, una biografia di Lo Porto: è la storia della sua morte, è lo scandalo della sua morte che va raccontato, ed è indipendente dalla sua vicenda prima di essere sequestrato”.
A quattro anni dalla morte di Giovanni Lo Porto, qual è l’urgenza che l’ha mossa a scrivere un libro in sua memoria?
DQ La vicenda di Giovanni esplica molti dei problemi più gravi e urgenti del nostro tempo: il dilagare dell’islamismo radicale, con le sue tattiche sanguinarie di sequestri e morti; il ruolo, la difficoltà e il rischio delle organizzazioni non governative che operano in luoghi difficili e complessi del mondo … leggi tutto