di Laura Llach
Sono le otto e mezzo di domenica sera e i primi dati sull'esito delle elezioni spagnole vengono rilasciati dalla televisione pubblica.
I sondaggi danno la formazione guidata da Santiago Abascal, Vox, tra i 56 e i 59 seggi: il partito si afferma così come terza forza politica. Sui cellulari e sui profili social dei giovani sostenitori del movimento inizia la catena di messaggi di esultanza. Andrea, una ragazza asturiana di 23 anni, commenta: “la Spagna che ci meritiamo, finalmente”.
“È la prima alternativa decente nella storia della democrazia in Spagna”, afferma Miguel Traver, studente di ingegneria agroalimentare, spiegando perchè ha scelto di votare per Vox. Una delle principali preoccupazioni di Traver è la sicurezza alle frontiere di Ceuta e Melilla, le enclaves spagnole in territorio marocchino: il ragazzo sostiene che in Spagna, quest’anno, “sono entrati 70mila immigrati clandestini: questo ci costa circa 6 milioni di euro all’anno”. Le cifre riportate da Miguel sono quelle ascoltate in una riunione di Vox, anche se lo studente ammette di non avere cercato conferma di questi numeri … leggi tutto