Cosa frena e cosa spinge la crescita del Sud (lavoce.info)

di Claudio De Vincenti

Ridurre i divari territoriali è cruciale per riattivare 
la crescita di tutto il nostro paese. Ma è inutile 
ripetere luoghi comuni sugli interventi della politica 
nazionale al Sud. Più utile capire le ragioni per le 
quali alcune politiche hanno funzionato.

Il rapporto Svimez 2019

Dopo quattro anni di crescita, nel 2019 il Mezzogiorno farà registrare una flessione del Pil dello 0,2 per cento, mentre nel 2020 è previsto solo un aumento di pari importo. La componente della domanda interna più dinamica nei quattro anni di crescita è stata quella per investimenti privati, mentre i consumi sono rimasti deboli e gli investimenti pubblici sono risultati ancora una volta in flessione, con la sola eccezione del 2015 (anno conclusivo per la spesa del periodo di programmazione europea 2007-13).

Permangono divari pesanti nella dotazione di infrastrutture e servizi, nell’incidenza della povertà, nella presenza di lavoratori in condizioni di povertà (working poor) – quelli a tempo parziale e con occupazioni precarie. Il saldo demografico naturale (differenza tra nati e morti) è ormai da qualche anno diventato negativo anche per il Sud (lo è da tempo per il Centro-Nord) e procede il trend di invecchiamento della popolazione.

Queste le principali ombre che, sulla condizione del Mezzogiorno d’Italia, emergono dal Rapporto Svimez 2019leggi tutto

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