“E la statua usciva dal mare e s’innalzava sopra la spiaggia ed era orribile e al tempo stesso bellissima.” Guida all’ultimo romanzo di Bolaño (pangea.news)

di Rocco Cannarsa

“Un’oasi d’orrore in un deserto di noia”. 

Il verso de Il viaggio di Baudelaire che apre le porte a quello nei cinque romanzi di 2666di Roberto Bolaño, ne racchiude il segreto. Sia che si pensi al deserto di confine di quello Stato del Sonora tanto caro all’autore, sia che lo si renda metafora di una letteratura contemporanea inaridita tra carcasse novecentesche, dove le oasi che compaiono non sono che effetti psicotropi della moda.

Miraggi. Avevo, e mi ero, proposto di scrivere uno “studio” su 2666, che sviscerasse il testo quasi rigo per rigo. Come vedrete non l’ho fatto, perché era un proposito da accademici e topi da biblioteca senza idee. Quest’opera (o autocelebrazione, o lascito di uno scrittore al mondo: sé stesso) è il sublime.

Ma di questo parleremo poi. I cinque romanzi che lo compongono (La parte dei criticiLa parte di AmalfitanoLa parte di FateLa parte dei delittiLa parte di Arcimboldi) sono come le vite dei singoli che si disperdono (compartecipano) nella dinamica ciclicità dell’esistere.

Parlerò di ogni parte nella propria compiutezza e in funzione della totalità dell’opera. Cercherò di evitare le dicerie, sorvolare le leggende, a partire dal titolo. Se lo riconduco alla Bibbia è solo per Dostoevskij. Ecco a voi il libro che sputa sulla letteratura contemporanea: “Qui sta la sapienza. Chi ha intelligenza, calcoli il numero della bestia, perché è un numero d’uomo; e il suo numero è 666”.

Che la storia si sviluppi ad incastro, lo si intuisce già dalle pagine iniziali che presentano i protagonisti: Jean-Claude Pelletier (“volontà fatta carne”, professore ordinario di letteratura tedesca a Parigi), Piero Morini (“insegnava letteratura tedesca all’università di Torino, i medici gli avevano diagnosticato una sclerosi multipla e aveva già subìto uno strano incidente che lo aveva condannato per sempre alla sedia a rotelle”), Manuel Espinoza (“un giovane risoluto”, laureato in letteratura spagnola e tedesca, insegna quest’ultima a Madrid), Liz Norton (“insegnava letteratura tedesca in un’università di Londra e non era, come loro, titolare di una cattedra”) … leggi tutto

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