Riflessione sulla sicurezza dopo Voghera (articolo21.org)

di Pierluigi Di Piazza

Tanti, in continuazione, sono i fatti che si 
susseguono e ci interpellano nella nostra 
storia personale, 

nelle relazioni, nelle situazioni sociali e politiche sempre di più interconnesse, nelle nostre comunità locali che sono parti di quella planetaria. Tutti andrebbero letti e considerati oltre la cronaca per il significato che contengono.

Alcuni assumono pregnanza e valenza particolari, anche perché ripropongono questioni di fondo permanenti. A questi appartiene quello che è avvenuto a Voghera: l’uccisione di un immigrato per un colpo di pistola senza sicura dell’assessore alla sicurezza. La vittima: una persona con fatiche esistenziali che certo non riguardano solo gli immigrati ma tante persone. La condizione degli immigrati più volte è aggravata da percorsi difficili e dalla mancanza di risposte o dalla fragilità e precarietà delle stesse.

Sribadisce che la questione planetaria dei migranti non è stata assunta in modo progettuale né dall’ Europa né dall’Italia, che continuano nell’indifferenza nell’assenza di impegno serio, nel rinvio di decisioni che mettano insieme progettualità, umanità e legislazioni appropriate. Si pensi alle tragedie della Rotta balcanica e del Mediterraneo e ad altre presenti sul Pianeta. L’altra persona, che con compito politico come segno di mantenimento della sicurezza gira con la pistola, è un fatto di per sé sconcertante e inquietante.

Questa vicenda dolorosa ripropone la questione di fondo della sicurezza. Il Centro Balducci ha dedicato ad essa il 27° Convegno del settembre 2019. La continua, più di qualche volta strumentale e parziale, invocazione alla sicurezza interpretando le insicurezze dei cittadini, indicando nei migranti la causa principale dell’insicurezzapromettendo sicurezza, è stata da noi formulata in un interrogativo: “Sicurezza?” come a dire: assumiamo la questione, parliamone a viso aperto senza ipocrisie, infingimenti e nello stesso tempo senza strumentalità.

Entriamo pienamente nella complessità: ad essa non si risponde con le semplificazioni di cui le armi sono lo strumento e l’aggravante più disumani. Si pensi al riguardo alle ricorrenti e tragiche situazioni negli USA; né in modo individualista, di cui espressione sono anche i gruppi zelanti che pretendono di garantire sicurezza soprattutto nei confronti di determinate persone, per primi i migranti, sostituendosi tra l’altro alle istituzioni preposte … leggi tutto

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